Issue #01
16 OTTOBRE 2024
Vi diamo il benvenuto al primo numero di NetZero Makers, la newsletter realizzata insieme a ECCO, il think tank italiano per il clima, nostro knowledge partner, per stakeholder, professionisti e aziende impegnati nel percorso verso la transizione energetica e la decarbonizzazione che, con cadenza quindicinale, ci accompagnerà fino a NetZero Milan.
L’evento, organizzato da Fiera Milano dal 14 al 16 maggio 2025 presso l’Allianz MiCo, offrirà un’importante occasione di confronto, grazie al Milan NetZero Summit e alle Vertical conferences, ma anche un’opportunità per offire visibilità a tutti gli attori – produttori di tecnologie, consulenti, realtà finanziarie green e istituzioni – che affiancheranno il mondo industriale nel raggiungimento degli obiettivi 2030-2050.
In un momento in cui l’urgenza di agire per la decarbonizzazione è sia un’esigenza di competitività sia di risposta alla sfida climatica, NetZero Milan si propone come una piattaforma multisettoriale e multidisciplinare per rispondere alle esigenze di un contesto sempre più sfidante e farsi catalizzatore di nuove dinamiche imprenditoriali.
NetZero Milan nasce in un contesto storico senza precendeti. Il 2025 sarà un anno “simbolico”: saremo a 25 anni dal 2050, target per le emissioni zero, e a soli 5 anni dagli obiettivi intermedi dell’UE per il 2030. Inoltre, sarà l’anno della COP30 in Brasile, dove saranno fissati nuovi impegni a livello internazionale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
La manifestazione riunirà aziende leader nel settore energy e nelle soluzioni per la decarbonizzazione, off-takers, analisti, finanza green e decisori politici. Sarà l’occasione per approfondire le traiettorie tecnologiche, comprendere le tendenze di mercato a livello europeo, creare connessioni strategiche e contribuire alla nascita di idee innovative e soluzioni per garantire competitività ai comparti manufatturieri europei e raggiungere al contempo gli obiettivi clima.
In questo senso, stiamo lavorando per offrire un’occasione di confronto, ma anche di azioni concrete per lo sviluppo di nuovi modelli di business in grado di portare avanti il processo di decarbonizzazione e mantenere la competitività del nostro tessuto industriale.
Mi auguro che i prossimi numeri diventino uno strumento utile per l’intera community dei NetZero Makers durante i quali approfondiremo lo scenario con contenuti originali e testimonianze dirette da contesti di rilievo come la COP29. Inoltre, sveleremo man mano contenuti e novità che ci aspetteranno durante l’evento. Ci auguriamo dunque che NetZero Milan diventi un appuntamento imprescindibile per tutti.
Buona lettura.
Il Green Deal europeo, presentato nel dicembre 2019, è un piano quasi rivoluzionario che traccia un percorso di decarbonizzazione dell’intera economia europea. Questo è funzionale al raggiungimento della neutralità climatica (Net Zero) entro il 2050, creando al contempo le condizioni per maggior crescita economica e prosperità per il continente e tutti i suoi cittadini.
Più recentemente, il 9 settembre 2024, il cosiddetto Rapporto Draghi sulla competitività ha evidenziato come “la decarbonizzazione potrebbe essere un’opportunità per l’Europa, sia per assumere la leadership nelle nuove tecnologie pulite e nelle soluzioni di circolarità, sia per spostare la produzione di energia verso fonti pulite sicure e a basso costo, di cui l’UE ha una generosa dotazione naturale”, suggerendo la necessità di legare più saldamente decarbonizzazione e pianificazione alla competitività.
Tra il lancio del Green Deal e il Rapporto Draghi sono passati quasi cinque anni, durante i quali una pandemia globale ha colpito le economie mondiali. Mentre l’Europa metteva a punto i dettagli delle misure legislative (Fit for 55) per realizzare il Green Deal, i suoi concorrenti si sono mossi per conquistare il mercato internazionale delle tecnologie verdi, che secondo le stime dell’AIE varrà circa 650 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Gli Stati Uniti hanno inaugurato l’IRA, un programma che, attraverso crediti d’imposta mirati, fornisce un sostegno concreto alle industrie con sede negli USA, creando un vero e proprio incentivo alla delocalizzazione per parti delle catene del valore dell’UE. La Cina sta perseguendo una politica industriale internazionale aggressiva, costruendo un significativo vantaggio competitivo in molte tecnologie della transizione, come i pannelli solari e le batterie, che sarà difficile da recuperare. Anche l’India, il Giappone, il Regno Unito e il Canada hanno lanciato piani per le tecnologie verdi.
In questo scenario internazionale, l’UE sta ancora dibattendo su come costruire una strategia industriale coerente con la decarbonizzazione, e su come finanziarla. Due questioni, queste, che figurano in primo piano nel Rapporto Draghi. Tuttavia, il nuovo contesto internazionale, come chiarisce lo stesso Rapporto, mostra che la decarbonizzazione non è più un “nice to have”, ma è parte integrante della competitività, senza la quale l’UE rischia di perdere la seconda rivoluzione industriale che ha contribuito ad avviare.
Il tempo a disposizione scarseggia. Il settore produttivo deve prendere decisioni di investimento, e l’incertezza che circonda i piani europei di decarbonizzazione industriale può rendere attraente l’opzione della delocalizzazione o rischiare di paralizzare le aziende. Questo vale soprattutto per le Piccole e Medie Imprese (PMI), che hanno meno possibilità di investire fuori dall’Europa e che nell’incertezza sono costrette a rimandare le decisioni di investimento nella decarbonizzazione o nelle tecnologie verdi, con il rischio di essere in ritardo nella sfida della competitività.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sembra essere consapevole di questa urgenza e ha proposto un pacchetto prioritario di misure industriali e di decarbonizzazione al centro del programma annunciato per il prossimo ciclo legislativo. Questo è un segnale importante per l’industria: Bruxelles rimane impegnata in un piano di prosperità tramite la decarbonizzazione, il Green Deal europeo. Tuttavia, per dimostrare la sua efficacia, il pacchetto dovrà affrontare questioni storicamente difficili da risolvere tra gli Stati membri.
In primis, la difficoltà di creare una strategia industriale europea unificata. In passato l’idea si è sempre scontrata con la riluttanza degli Stati membri ad affrontare i compromessi che la pianificazione a livello europeo inevitabilmente richiederà. Alcune industrie nazionali saranno penalizzate, e le catene del valore dovranno essere razionalizzate, generando potenziali chiusure, oltre che a nuove opportunità produttive. L’attuale frammentazione nazionale delle politiche industriali, tuttavia, è insostenibile in quanto porta a inefficienze e concorrenza tra gli Stati membri che appesantiscono la competitività europea complessiva, come sottolinea anche Draghi nel suo Rapporto.
Draghi suggerisce, inoltre, che non tutte le industrie verdi e critiche possano essere trattate allo stesso modo. Il suo Rapporto evidenzia come sia necessaria una strategia mista che combini diversi strumenti politici. Da un lato, alcune industrie critiche dovranno essere sostenute, alimentate e protette con strumenti finanziari e commerciali per garantire la leadership dell’UE nel mondo. Dall’altra parte, ci sono industrie in cui il divario competitivo e tecnologico con altri Paesi, come la Cina, è troppo ampio, spesso a causa di pesanti sussidi alle industrie nazionali. In quest’ultimo caso sarebbe meglio non cercare di difendere le produzioni basate nell’UE, ma sfruttare i bassi prezzi dei prodotti importati per ridurre i costi di decarbonizzazione di altre industrie europee.
Un’altra sfida per la Commissione sarà quella di garantire che il sostegno alle tecnologie della transizione sia ben integrato con la decarbonizzazione delle industrie tradizionali. Dal punto di vista della competitività, ciò è importante per creare mercati nazionali per questi settori e per garantire che le industrie tradizionali possano recuperare competitività riducendo il consumo energetico e i costi. Dal punto di vista della decarbonizzazione, è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di emissioni industriali. Tutto questo, tuttavia, non sarà possibile senza una visione chiara delle strozzature che devono essere rimosse, che vanno dai costi di investimento a quelli energetici, dalla creazione di mercati alla concorrenza internazionale.
Infine, c’è la sfida sempre presente di come finanziare questa trasformazione.
In questo contesto, la pubblicazione del pacchetto industriale promesso per il prossimo anno sarà cruciale. È già chiaro che, per quanto difficile, la strada della competitività industriale attraverso la decarbonizzazione è l’unica che può salvare l’economia dell’UE da uno scivolamento lento ma sicuro verso l’irrilevanza internazionale.
Lunedì 21 e giovedì 24 ottobre
Camera dei Deputati:
Discussione sulle linee generali della proposta di legge n.1987 – Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana.
Mercoledì 16 ottobre
Vertice UE-Consiglio di cooperazione del Golfo – link
Giovedì 17 e venerdì 18 ottobre
Consiglio Europeo:
i leader dell’UE si riuniscono a Bruxelles per discutere di Ucraina, Medio Oriente, competitività, migrazione e affari esteri – link
Da lunedì 4 a lunedì 11 novembre
Udienza dei Commissari da cui le varie commissioni (e partiti) decideranno se approvare il team di Ursula von der Leyen – link
Mercoledì 16 ottobre
IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia) pubblica il rapporto 2024 World Energy Outlook
Mercoledì 23 ottobre
12° Climate Change and Finance Ministers (Washington DC, US)
Giovedì 24 ottobre
G20 Trade and Investment Ministerial Meeting (Brasília, Brazil)
Da venerdì 25 a domenica 27 ottobre
2024 World Bank IMF Annual Meetings (Washington DC, US)
A NetZero Milano crediamo fermamente che la necessità di un’ambiziosa azione industriale per il clima non debba mettere in secondo piano le sfide del mantenimento della competitività, per superare i potenziali rischi della deindustrializzazione – continuando a muoversi lungo percorsi di giusta transizione.
Per questo ci impegniamo a offrire ai nostri partecipanti, espositori e visitatori un evento che non sia autoreferenziale o celebrativo. Al contrario, non vogliamo perdere di vista il rapporto qualità-prezzo dell’evento e il suo vero orientamento al cliente.