Issue #11
6 MAGGIO 2025
— NetZero Milan: ENERGY TRANSITION, ENERGY SECURITY, INDUSTRIAL COMPETITIVENESS
— Idrogeno: un vettore energetico pulito e versatile per la decarbonizzazione by Fondazione Politecnico di Milano
— Energia nucleare e Small Modular Reactors: una nuova opportunità by Politecnico di Milano
— Sostenere la transizione energetica dell’Italia attraverso innovazione e scala contenuto a cura di EDP, Industry Partner
NetZero Milan è uno spazio di confronto di altissimo spessore. Abbiamo pensato insieme ai nostri partner un evento ricco di opportunità non solo commerciali ma strategiche, non solo tecnologiche ma di business.
Per questo NetZero Milan si aprirà con un Summit di caratura internazionale, un’intera giornata, quella del 14 maggio, che punterà i riflettori su scenari politici, finanziari e di business, sull’agenda europea e sull’industria italiana, con relatori dal mondo delle istituzioni internazionali, della finanza, dell’industria e dell’innovazione: in un contesto di turbolenze geopolitiche e sfide economiche globali, Milan NetZero Summit riunirà esperti di alto profilo e leader internazionali per esplorare strategie e visioni nel percorso verso gli obiettivi NetZero del 2050. Sarà un’occasione per confrontarsi su temi cruciali come la transizione energetica, la sicurezza energetica e la competitività industriale, e scoprire come questi temi si sostengano e stimolino a vicenda.
Partecipare al Milan NetZero Summit è un invito a essere protagonisti del cambiamento, a contribuire attivamente alla costruzione di un futuro in cui competitività, innovazione e sostenibilità vanno di pari passo.
L’Importanza di un Approccio Trasversale
In uno scenario globale in continua evoluzione, un evento come NetZero Milan permette non solo di acquisire conoscenze preziose, ma anche di entrare a far parte di una rete di professionisti e leader che stanno guidando la trasformazione verso un mondo più sostenibile.
Riunendo leader di mercato, innovatori, fornitori di soluzioni climatiche integrate, sviluppatori, utilities, investitori istituzionali e analisti, NetZero Milan offre una piattaforma unica per esplorare le traiettorie tecnologiche, comprendere gli scenari di mercato e condividere visioni.
NetZero Milan non è solo un’opportunità per comprendere le traiettorie di mercato e navigare i cambiamenti, ma anche per generare lead, incontrare altri professionisti di settore e contribuire a un lobbying positivo verso legislatori e decisori. La partecipazione a questo evento permette alle aziende di arricchire il proprio network, creare nuove opportunità e rafforzare la propria competitività in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.
NetZero Milan 2025 rappresenta un’occasione unica per le aziende di tutti i settori di collaborare, innovare e guidare la transizione verso un futuro sostenibile. Vogliamo che la partecipazione a questo evento possa fare la differenza nello sviluppo della progettualità net-zero e nella competitività delle aziende italiane e internazionali.
Il programma conference di NetZero Milan 2025 è online, scoprilo e partecipa!
Come sottolineato da importanti organizzazioni internazionali come l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), l’idrogeno pulito o “a basse emissioni di carbonio” è destinato a svolgere un ruolo centrale nella decarbonizzazione dell’economia globale. Sebbene l’idrogeno sia una sostanza ben nota e già prodotta su scala globale – oltre 100 milioni di tonnellate l’anno, principalmente per la raffinazione del petrolio, la produzione chimica e la fabbricazione di fertilizzanti – il suo potenziale va ben oltre questi usi tradizionali quando viene prodotto con metodi a basse emissioni e destinato a un mercato energetico più ampio.
L’idrogeno pulito è caratterizzato da una bassa impronta di carbonio durante l’intero ciclo di vita. Può essere prodotto in diversi modi, tra cui l’elettrolisi alimentata da energia elettrica generata da rinnovabili o nucleare, il reforming del gas naturale abbinato a un processo di cattura e stoccaggio di carbonio (CCS) e la gassificazione e trasformazione della biomassa. Tra questi, l’elettrolisi basata su fonti rinnovabili (che genera quello che viene comunemente definito idrogeno verde) dovrebbe essere una delle soluzioni chiave a lungo termine grazie al suo potenziale di emissioni quasi zero, mentre la produzione da gas naturale con CCS (comunemente denominata idrogeno blu) è una tecnologia con un elevato grado di maturità e scalabilità.
L’idrogeno diventa particolarmente prezioso nei settori in cui l’elettrificazione diretta è tecnicamente difficile o inefficiente dal punto di vista economico. Questi settori, definiti hard-to-abate, includono la produzione di acciaio, i processi industriali ad alta temperatura e il trasporto a lunga distanza e con carichi elevati. Ad esempio, la sostituzione del carbone con l’idrogeno nella produzione di acciaio attraverso processi di riduzione diretta del ferro (Direct Reduced Iron – DRI) potrebbe ridurre le emissioni di CO₂ di oltre il 90% rispetto ai tradizionali altiforni. Nel settore dei trasporti non è ancora chiaro in che misura le soluzioni basate sull’idrogeno possano rappresentare un’alternativa valida per i veicoli leggeri, gli autocarri pesanti per trasporti a corto e medio raggio, gli autobus e i veicoli industriali, soprattutto alla luce del continuo progresso delle opzioni elettriche a batteria. In settori come il trasporto pesante a lungo raggio, il trasporto marittimo e l’aviazione, dove è essenziale un’elevata densità energetica, l’idrogeno può svolgere un ruolo sia direttamente che come materia prima per i carburanti sostenibili per l’aviazione (Sustainable Aviation Fuel – SAF) e i carburanti sintetici (e-fuel).
Oltre a fungere da vettore energetico e input industriale, l’idrogeno svolge un ruolo fondamentale nella più ampia transizione verso l’energia pulita. Con la continua espansione della capacità di energia rinnovabile, in particolare eolico e solare, cresce anche la necessità di soluzioni flessibili per lo stoccaggio e la trasmissione a lunga distanza. L’idrogeno soddisfa entrambe queste esigenze. Può essere stoccato in grandi volumi per lunghi periodi nel sottosuolo (ad esempio caverne di sale artificiali o caverne rocciose rivestite) o in serbatoi di gas esauriti, contribuendo a bilanciare la domanda energetica stagionale. Inoltre, l’idrogeno e i suoi derivati (come l’ammoniaca) possono essere trasportati su lunghe distanze tramite tubazioni o navi, favorendo il commercio internazionale di energia e l’integrazione regionale.
Il potenziale impatto dell’idrogeno è significativo. Secondo l’Hydrogen Council, una coalizione globale di leader nel settore energetico e dei trasporti, l’idrogeno può agire in parallelo all’elettrificazione e ad altre tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO2, fino a soddisfare il 20% della domanda finale di energia globale entro il 2050 ed evitando fino a 6 gigatonnellate di emissioni di CO₂ l’anno. Tuttavia, per realizzare questa visione è necessario superare diverse sfide.
L’aspetto dei costi rimane un ostacolo importante. Attualmente, l’idrogeno pulito è decisamente più caro rispetto alle alternative fossili, con costi di produzione che variano notevolmente a seconda del metodo e della regione. Ad esempio, l’idrogeno verde prodotto tramite elettrolisi può costare tra i 3 e i 10 euro (o anche di più) al chilogrammo, a seconda delle dimensioni e dell’ubicazione dell’impianto, contro gli 1-2 euro al chilogrammo per l’idrogeno ottenuto da gas naturale unabated, mentre l’idrogeno blu offre già costi intermedi. Sarà fondamentale ridurre questi costi attraverso miglioramenti tecnologici, economie di scala, elettricità rinnovabile più economica e l’implementazione di impianti di stoccaggio della CO2.
Lo sviluppo dell’infrastruttura per l’idrogeno rappresenta un altro ostacolo. Un’economia dell’idrogeno solida dipende dalla riconversione così come dalla nuova produzione di infrastrutture: tubazioni, stazioni di rifornimento, impianti di stoccaggio e impianti di conversione. Da questo punto di vista si stanno compiendo progressi, anche se l’implementazione su larga scala richiede coordinamento e ingenti investimenti da parte del settore pubblico e privato.
Il sostegno politico è fondamentale per colmare il divario tra la fase iniziale di diffusione e la competitività sul mercato. I governi possono svolgere un ruolo trasformativo istituendo meccanismi di carbon pricing, fornendo incentivi alla produzione, fissando obiettivi vincolanti e creando dei chiari quadri normativi. Tali misure hanno già visto la luce in regioni come l’Unione Europea, il Giappone e alcune parti del Nord America, a testimonianza di un crescente slancio.
In sintesi, l’idrogeno rappresenta una promessa importante come vettore energetico pulito, flessibile e strategico. Con la giusta combinazione di innovazione, investimenti e leadership politica, può diventare un pilastro di un’economia resiliente e a basse emissioni di carbonio.
Questi e altri temi saranno al centro del dibattito nella prossima Vertical Conference “CLEAN HYDROGEN FOR COMPETITIVE DECARBONIZATION”, in programma il 15 maggio al Net Zero Milan Expo Summit.
Il mondo sembra entrare in una nuova fase di sviluppo dell’energia nucleare, come evidenziato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (The Path to a New Era for Nuclear Energy, gennaio 2025) e confermato dalle scelte di molti governi. Anche l’Europa è attiva su questo fronte, nel suo percorso per accelerare decarbonizzazione e competitività.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), nel suo recente rapporto, afferma che “il nucleare è ora all’alba di una nuova era, grazie alla combinazione di politiche governative, innovazione tecnologica e interesse del settore privato”.
Un cambiamento epocale era già stato registrato nel 2023, quando per la prima volta la Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici, la COP28 di Dubai, ha incluso l’energia nucleare nel primo Bilancio globale, o Global Stocktake (il documento che valuta i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015), insieme alle energie rinnovabili e ai combustibili fossili con cattura, utilizzo e stoccaggio di CO2 (CCUS).
Tuttavia, in questo scenario il mondo occidentale, che negli ultimi decenni ha guidato lo sviluppo e la diffusione della tecnologia nucleare, è ora un seguace: dei 52 reattori la cui costruzione è iniziata a livello globale dal 2017, 25 sono di progettazione cinese e 23 di progettazione russa.
Inoltre, sia in Europa che negli Stati Uniti, le esperienze più recenti di costruzione di grandi centrali nucleari di nuova generazione hanno subito notevoli ritardi e costi aggiuntivi: Olkiluoto (Finlandia), Flamanville (Francia), Vogtle e V.C. Summer (Stati Uniti). Nel frattempo, la stessa tecnologia dei reattori occidentali è stata implementata in Cina (Sanmen e Taishan) senza gravi ritardi e costi aggiuntivi.
Oggi sta emergendo sul mercato una nuova generazione di reattori nucleari, che segue un paradigma diverso da quello tradizionale: quella dei mini-reattori modulari (Small Modular Reactors – SMR). Fin dagli anni ’50, le centrali nucleari hanno sempre rispettato la legge delle ‘economie di scala’, passando nel corso dei decenni da unità da 100-300 MWe a 1400-1600 MWe. Negli ultimi 10-15 anni, tuttavia, diversi fornitori e start-up stanno proponendo unità nucleari più piccole, nel range dei 50-400 MWe, puntando a un mercato internazionale in grado di innescare una legge delle ‘economie di serie’.
Le caratteristiche principali della tecnologia SMR riguardano:
— modularizzazione, legata sia alle dimensioni e alla struttura più ridotte del reattore (che consentono di costruire più facilmente più unità nello stesso sito, migliorando così il learning-by-doing) sia alla progettazione e alla costruzione della centrale in moduli, prodotti in fabbriche e poi trasportati e assemblati in loco;
— riduzione dei tempi di costruzione e dei costi overnight rispetto ai reattori di grandi dimensioni, grazie alle dimensioni più ridotte e all’approccio modulare;
— cogenerazione, ovvero la coproduzione di elettricità e calore per fornire anche idrogeno, teleriscaldamento, acqua desalinizzata e biocarburanti; inoltre, gli elevati fattori di carico (>90%) offerti dalla produzione di energia nucleare stanno attirando le grandi aziende tecnologiche alla ricerca di fonti energetiche adeguate per alimentare i data center per l’intelligenza artificiale;
— riduzione del rischio finanziario, grazie a costi più bassi per la costruzione di un SMR rispetto a una centrale nucleare di grandi dimensioni e alla possibilità di attivare un processo di autofinanziamento durante la costruzione di più unità SMR;
— performance della catena di approvvigionamento, più facilmente aumentabili grazie alla riduzione delle dimensioni dei componenti e dei sistemi, nonché alla costruzione dei moduli in fabbrica;
— maggiore sicurezza, spesso ottenuta attraverso l’adozione di sistemi di sicurezza passivi, quindi senza necessità di fornitura esterna di energia elettrica o di intervento umano, di solito per un periodo compreso tra 3 e 7 giorni dopo l’incidente.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) conta oggi nel mondo più di 80 nuovi progetti di Small Modular Reactor (SMR), Advanced Modular Reactor (AMR) o addirittura Micro Modular Reactor (MMR), basati su diverse tecnologie: reattori raffreddati ad acqua, a metallo liquido o a sali fusi.
Alcuni reattori SMR sono già stati installati in Russia (su chiatte) e in Cina (su terraferma), mentre altri sono in fase di costruzione: il russo RITM-200, una versione terrestre del reattore già in funzione sulla flotta di rompighiaccio, il cinese ACP100, lo statunitense BWRX-300 in Canada. Diversi SMR/AMR sono previsti per la messa in servizio nei prossimi anni: il britannico Rolls-Royce SMR, il francese Nuward, l’AMR di Newcleo, l’SMR statunitense Nuscale e gli AMR Natrium (sviluppati da TerraPower, finanziata da Bill Gates), Kairos Power e X-energy.
Nel 2024, la Commissione europea ha lanciato una nuova iniziativa per sostenere lo sviluppo e l’impiego del primo SMR in Europa all’inizio del prossimo decennio: l’Alleanza Industriale Europea sugli Small Modular Reactors. Sono già stati individuati nove progetti di reattori, tra cui alcuni di quelli sopra citati. All’alleanza aderiscono oltre 300 aziende e organizzazioni.
Bruxelles, 29 maggio 2024: riunione di avvio dell’Alleanza Industriale Europea sugli SMR
Tuttavia, sono almeno 12 i paesi UE interessati a pianificare la costruzione di nuove centrali nucleari, grandi o piccole, avanzate (AMR) o micro (MMR): dalla Francia alla Romania, dalla Svezia alla Bulgaria, con anche l’Italia e la Germania sulla scia di un ripensamento dell’opzione nucleare.
Paesi europei interessati all’energia nucleare
Sebbene gli SMR rappresentino una nuova opportunità, restano alcuni aspetti critici: la creazione di un vero mercato europeo, in grado di attivare la produzione di massa; lo sviluppo di una catena di approvvigionamento nucleare integrata e multinazionale, capace di fornire i moduli in modo efficace, rispettando i tempi e i costi; infine, un processo di autorizzazione condiviso tra le nazioni, che non obblighi ogni paese a lunghe ripetizioni di analisi per la valutazione della sicurezza dei reattori e l’approvazione della costruzione degli SMR.
Questi e altri temi saranno al centro del dibattito nella prossima Vertical Conference “Emerging decarbonisation technologies: Small Modular Reactors”, in programma il 15 maggio a NetZero Milan Expo-Summit.
EDP, attore globale nello sviluppo delle energie rinnovabili, contribuisce alla decarbonizzazione dei Paesi in cui opera attraverso un approccio multi-tecnologico che comprende la generazione solare distribuita, impianti eolici e fotovoltaici su larga scala e soluzioni di stoccaggio dell’energia. L’azienda gestisce attualmente circa 32 GW di capacità installata tra Nord e Sud America, Europa e Asia-Pacifico.
EDP è entrata nel mercato italiano nel 2010 con la creazione di EDP Renewables, focalizzata sullo sviluppo di progetti eolici e solari di grande scala. Da allora, ha installato oltre 1 GW di capacità da fonti rinnovabili nel Paese, diventando il secondo investitore straniero nel settore energetico rinnovabile in Italia. Se in una prima fase la produzione era basata principalmente sull’eolico, negli ultimi anni il portafoglio italiano si è diversificato. Nel 2024 EDP ha avviato i suoi primi impianti fotovoltaici utility-scale, che oggi rappresentano quasi la metà della capacità installata in Italia. I progetti si concentrano prevalentemente nelle regioni del Centro e Sud Italia, tra cui Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia.
Nel 2019, EDP ha ampliato la propria presenza nel Paese con la creazione di EDP Energia Italia, società dedicata allo sviluppo della generazione distribuita. L’Italia è stata uno dei primi mercati europei in cui EDP ha lanciato questa linea di attività, che oggi rappresenta un pilastro strategico delle sue operazioni nel continente. Il Paese è considerato tra i mercati più avanzati per quanto riguarda le soluzioni energetiche dedicate alle imprese.
EDP Energia Italia propone soluzioni solari su misura, realizzate direttamente presso le sedi dei clienti commerciali e industriali, con l’obiettivo di supportarne l’autonomia energetica e la riduzione delle emissioni. Finora, ha contrattualizzato oltre 150 MWp di capacità solare distribuita in Italia, con circa 1.400 impianti installati. A livello globale, EDP ha superato i 3 GWp di capacità contrattualizzata in ambito di generazione distribuita per le imprese, consolidando la propria posizione tra i leader del settore.
Un elemento centrale dell’offerta di generazione distribuita è rappresentato dall’integrazione di sistemi di stoccaggio. Lo stoccaggio energetico assume un ruolo sempre più strategico per le aziende che desiderano ridurre la dipendenza dalla rete elettrica nazionale e gestire in modo più efficiente i propri consumi. Permette infatti di aumentare l’autoconsumo dell’energia prodotta localmente, limitando l’esposizione alle fasce orarie di picco, quando i prezzi dell’elettricità tendono a salire. In questo modo, contribuisce alla stabilizzazione dei costi energetici e rappresenta una risposta concreta all’attuale volatilità del mercato. Inoltre, lo stoccaggio in sito rafforza la flessibilità operativa degli impianti industriali, facilitando l’adeguamento dei profili di carico e l’ottimizzazione dei consumi senza compromettere la continuità dei processi produttivi.
L’approccio di EDP si basa anche sull’adozione di modelli finanziari innovativi, in particolare il modello “As-a-Service”. Questa formula consente ai clienti di adottare soluzioni rinnovabili senza la necessità di investimenti iniziali. È EDP a farsi carico del finanziamento, dell’installazione, della gestione e della manutenzione dell’impianto fotovoltaico per tutta la durata del contratto. Durante questo periodo, i benefici derivanti dal progetto vengono condivisi tra EDP e il cliente, che paga una tariffa predefinita per l’energia consumata. Il modello garantisce stabilità e trasparenza dei costi energetici nel lungo periodo, offrendo alle imprese uno strumento efficace per contenere la spesa energetica e decarbonizzare in modo sostenibile. Eliminando l’onere gestionale, l’As-a-Service riduce le barriere all’ingresso e accelera l’adozione di tecnologie pulite.
Attualmente, EDP collabora in Italia con aziende appartenenti a diversi settori produttivi: manifatturiero, chimico, alimentare, vetro, gas industriali, ospitalità e nautica, molti dei quali ad alta intensità energetica e impegnati a ridurre il proprio impatto ambientale. Per queste realtà, l’elettrificazione dei consumi energetici e la generazione locale rappresentano strategie sempre più centrali.
Durante la fiera, EDP prenderà parte al dibattito su “Elettrificazione industriale: barriere e opportunità per la decarbonizzazione dei processi termici a bassa temperatura.” L’elettrificazione dei processi termici è considerata una tappa fondamentale per la decarbonizzazione dell’industria, in particolare nei settori che richiedono calore a bassa o media temperatura. Tuttavia, il percorso presenta sfide concrete: accesso a energia elettrica stabile e a costi sostenibili, adattamento degli impianti esistenti e gestione degli investimenti iniziali.
Dal punto di vista di un fornitore di energia elettrica e di infrastrutture, i progressi in quest’area dipenderanno dalla capacità di integrare produzione rinnovabile, tecnologie di supporto come lo stoccaggio, strumenti digitali di monitoraggio e modelli finanziari flessibili. Comprendere come queste soluzioni possano essere applicate concretamente nei contesti industriali—rispettando le esigenze produttive e i vincoli economici—è essenziale per una transizione energetica efficace e realistica.
Grazie all’esperienza maturata in Italia e nei mercati internazionali, EDP si propone di accompagnare le imprese in questo percorso, offrendo strumenti pratici, competenze settoriali e soluzioni calibrate sulle specifiche esigenze industriali.
14 maggio 2025
9.30-13.30
1— introductory addresses
2 — Visions for a climate-proof future: net-zero scenaries, technology trajectories, business transformation
3 — The new Europe’s joint agenda for energy transition and industrial competitiveness
14.30-18.30
4 — Spotlighting the Italian net-zero industry
5 — Financing the transition to a net-zero economy: mobilising European, government and private resources at the required scale and pace
6 — Investing in the energy transition in an age of uncertainty – utilities and renewable IPP in dialogue
7 — Looking forward
9.30-13.30
CLEAN HYDROGEN FOR A COMPETITIVE DECARBONIZATION
Curated by: Fondazione Politecnico di Milano
DECARBONISATION OF HEAVY-DUTY TRANSPORTATION: AVIATION, SHIPPING & OTHER MODES
Curated by: Roland Berger
INDUSTRIAL ELECTRIFICATION: BARRIERS AND OPPORTUNITIES FOR DECARBONISING LOW HEAT PROCESSES
Curated by: ECCO – The Italian Climate Think Tank
FINANCING NET-ZERO INDUSTRY & INFRASTRUCTURE
Curated by: TEHA Group – The European House Ambrosetti
14.30-18.30
GREEN COMPETITIVENESS: THE FUTURE OF INDUSTRY AND FINANCE IN EUROPE
Curated by: ECCO – The Italian Climate Think Tank, Forum per la Finanza Sostenibile
THE ROLE OF UTILITIES AND THEIR NETWORKS IN ACHIEVING A NET-ZERO ECONOMY. COMPARING GROWTH STRATEGIES AND POLICIES
Curated by: AGICI
SOLAR PV AT CROSSROADS
Curated by: Green Horse Advisory, pv magazine
EMERGING DECARBONISATION TECHNOLOGIES: CCUS, NUCLEAR SMR
Curated by: Poilitecnico di Milano
9.30-13.30
AI & THE ENERGY TRANSITION – A DUAL LOOK
Curated by: Politecnico di Milano
DECARBONISATION IN HARD-TO-ABATE MANUFACTURING INDUSTRIES: NOT JUST AN OBLIGATION, A STRATEGIC MOVE
Curated by: Roland Berger
OFFSHORE WIND AND FLOATING SOLAR: HARNESSING THE POTENTIAL
Curated by: TEHA Group – The European House Ambrosetti
THE FUTURE OF STORAGE: HOW BATTERIES AND LONG-DURATION STORAGE TECHNOLOGIES WILL CHANGE ITALY’S ENERGY LANDSCAPE
Curated by: Green Horse Advisory, pv magazine
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